Articolo di binews.it del 14/02/2005
Sabato 15 febbraio, alle ore 18:00, la Casa di Ilde a Morcone ospiterà un evento di straordinaria rilevanza culturale e storica, incentrato sulla valorizzazione di un simbolo autentico della tradizione agroalimentare: il fagiolo “Normanno d’Altavilla”. La residenza per artisti e scrittori, gestita dall’impresa culturale Kinetès, accoglierà un’importante presentazione del progetto di recupero e conservazione di questa pregiata varietà di fagiolo, che affonda le radici in un passato lontano, ma che oggi rappresenta una nuova speranza per il futuro.
La storia del fagiolo “Normanno d’Altavilla” ha inizio con un’eccezionale scoperta avvenuta durante gli scavi archeologici post-terremoto degli anni Ottanta nella cripta della Collegiata dell’Assunta, oggi Santuario Diocesano di Altavilla Irpina. Tra i reperti, un panciotto di un uomo di alta statura, datato al periodo normanno, custodiva al suo interno tre fagioli perfettamente intatti. Questi legumi, che potevano avere una funzione simbolica, forse sostituendo monete per il passaggio nell’aldilà, sono diventati oggetto di un percorso di ricerca, restauro e valorizzazione che ha coinvolto storici, archeologi e scienziati.
A partire dal 2018, sotto la guida del Sindaco di Altavilla Mario Vanni, il Comune di Altavilla Irpina ha deciso di portare i fagioli al vaglio degli esperti. Un team guidato dal Prof. Roberto Papa, docente di Scienze Agrarie presso l’Università Politecnica delle Marche, ha studiato il DNA dei fagioli per scoprire le informazioni genetiche nascoste. Questi semi di Phaseolus vulgaris, denominati “Normanno d’Altavilla”, sono stati analizzati in relazione ai cambiamenti ambientali e al loro adattamento agli agroecosistemi europei dopo l’introduzione delle Americhe.
Oggi, il fagiolo è pronto per una nuova era di valorizzazione, grazie al supporto del GAL Partenio, che ha finanziato un ampio progetto di recupero e promozione. Non solo un legume tipico, ma anche un simbolo di resilienza e crescita, il “Normanno d’Altavilla” è diventato il fulcro di un programma volto a garantirne la conservazione e a renderlo nuovamente fruibile nelle coltivazioni. Il progetto punta a reinserirlo nel mercato, attraverso nuove forme di produzione e distribuzione.
L’evento di sabato 15 febbraio offrirà l’occasione per approfondire questi temi. Oltre al Sindaco di Altavilla Mario Vanni, interverranno Carmine Agostinelli, responsabile scientifico del progetto, il giornalista Roberto Vetrone, e la chef Annamaria Mastrantuono, che proporrà una degustazione gourmet del fagiolo “Normanno d’Altavilla”. Il Sindaco di Morcone Luigi Ciarlo porterà il suo saluto istituzionale, mentre Giovanni Pandolfo, Console Regionale per la Campania del Touring Club Italiano, darà un contributo di valore al dibattito. La Presidente di Kinetès, Rossella Del Prete, introdurrà l’evento, e l’artista Antonella Pagano concluderà la serata con una riflessione poetica ispirata ai territori e alle tradizioni.
Il fagiolo “Normanno d’Altavilla” non è solo un prodotto agroalimentare, ma è il simbolo di una cultura che resiste nel tempo, che cresce, si evolve e, pur mantenendo la sua essenza, si adatta alle nuove sfide. Il recupero di questa varietà di fagiolo non è solo una questione agricola, ma una vera e propria riscoperta del nostro legame con la terra, la storia e la spiritualità.
Il “Normanno d’Altavilla”: Un Viaggio nel Tempo tra Storia, Scienza e Tradizione – binews.it

Altavilla Irpina, da un fagiolo di 200 anni fa il Dna per nuove coltivazioni
IL SINDACO DEL COMUNE DELLA MEDIA VALLE DEL SABATO HA AFFIDATO AL POLITECNICO DELLE MARCHE LA RICERCA. Sabato prossimo a Palazzo Di Capua il primo cittadino Mario Vanni e il professor Roberto Papa presenteranno i risultati dello studio e le sue applicazioni.
Articolo di Nuova Irpinia del 18/04/2025
Ad Altavilla Irpina da un fagiolo risalente a 200 anni estratto il Dna per riprodurre nel tempo moderno nuove coltivazioni. Sabato prossimo, 23 marzo, si presenta la ricerca curata dal Politecnico delle Marche.
«Il ritrovamento di un fagiolo risalente a 200 anni fa dimostra la presenza di una varietà che si produceva ad Altavilla Irpina», fa sapere il Sindaco di Altavilla Irpina, Mario Vanni,si fa promotore della iniziativa. L’Amministrazione comunale punta ad estrarne il Dna per la riproduzione. «Il progetto è stato affidato al professor Roberto Papa, ordinario di Genetica presso l’Università Politecnica delle Marche, che illustrerà i contenuti della ricerca sul cosiddetto ‘Normanno di Altavilla’ il prossimo 23 marzo nel Palazzo “Di Capua”, nel cuore storico di Altavilla Irpina».
L’obiettivo del Comune non è soltanto accademico, ma potrebbe avere applicazione concreta nell’agricoltura di oggi. L’idea è reintrodurre questa varietà di fagiolo tra le coltivazioni del Mezzogiorno, a cominciare proprio dal territorio nel quale è stato ritrovato e presumibilmente coltivato oltre due secoli fa.
Il ritrovamento risale agli anni Ottanta del ‘900, durante il restauro della Chiesa Madre detta “dell’Assunta”. All’interno di un abito appartenente ad un uomo del tardo settecento era custodito integro un fagiolo, che fu datato almeno di 200 anni. Dall’esame fatto degli indumenti si stabilì che si trattava di un vestito appartenuto ad un Normanno. Di qui la classificazione del fagiolo, appunto detto ‘Normanno’.
Altavilla Irpina, da un fagiolo di 200 anni fa il Dna per nuove coltivazioni – Nuova Irpinia
Altavilla Irpina, da un fagiolo di 200 anni fa il Dna per nuove coltivazioni – Nuova Irpinia




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